Avete presente il nostro cane, Tino? Beh, sono settimane che proviamo a convincerlo a fare il bagno in mare, a non avere paura delle onde e dei suoi rumori, ci abbiamo provato alla mattina presto, quando il mare di solito è più calmo, al pomeriggio e anche alla sera, ma niente, al massimo si avvicina per bere e poi stare male, perché, insomma, l’acqua salata non è il massimo della salute.
Abbiamo sempre pensato che per un cane, o per quasi tutti i cani, buttarsi in acqua, in una giornata di caldo, fosse un istinto naturale, ma evidentemente i traumi infantili dell’abbandono prima e del canile dopo, non lo devono aver aiutato a sviluppare il coraggio di un tuffo rinfrescante.
Sicuro è, che il mare gli piace e anche giocare con l’acqua, prova continuamente a morderla, ma è evidente che il troppo movimento delle onde lo spaventa, per questo erano giorni che pensavamo di portarlo in uno specchio d’acqua che fosse più adatto a lui, un fiume o un lago. Laghi, nelle vicinanze di Piombino non ce ne sono, e l’unico fiume che conoscevamo in zona, il Cornia, dubitavamo fosse balneabile, quindi, come capita spesso, usiamo il deus ex machina Google per risolvere il nostro arcano: scoperta, il fiume Cornia non solo è balneabile, ma lungo il corso ci sono molti punti davvero interessanti da scoprire.
Uno di questi è il Pozzo di Serraiola, nel comune di Monteverdi Marittimo, sulla strada che da Suvereto va verso Monterotondo Marittimo, sul confine tra province di Grosseto, Pisa e Livorno

Un luogo paradisiaco

Dalle foto che troviamo su internet sembra un posto paradisiaco, quasi impensabile che sul Cornia, che noi conoscevamo solamente perché sfocia, in una delle sue due diramazioni, nel comune di Piombino all’altezza della spiaggia Perelli, potesse esserci uno scorcio di fiume così spettacolare, per di più, perfetto per i cani e dove il nostro amato Tino, avrebbe potuto prendere confidenza con l’acqua.
Prese queste informazioni, ci svegliamo di buon mattino, prepariamo gli zaini, Tino e con tanta curiosità, partiamo alla volta del Pozzo di Serraiola, 40 minuti di auto da casa nostra, circa 35 km.
Arrivati a Suvereto, e dopo una piccola sosta caffè al Bar La Gattabuia, appena fuori le mura che delimitano il centro storico, proseguiamo lungo la SR398 in direzione Monterotondo Marittimo, quando mancano circa 10 km di strada, dalle informazioni che avevamo preso e da quello che dice il navigatore.
Purtroppo, o per fortuna, il segnale gps sparisce poco dopo e ci troviamo a navigare a vista: dalle informazioni che ricordavamo aver letto, avremmo dovuto parcheggiare lungo la strada all’altezza dell’azienda agricola Serraiola Wine, che noi non abbiamo visto, mentre il navigatore, che nel frattempo sembrava avesse ripreso il segnale, ci indicava di proseguire ancora per pochi chilometri, in direzione Frassine, borgo nato nel VI secolo, con un discreto interesse storico, frazione del comune di Monterotondo M.mo.
Arrivati praticamente davanti al Santuario della Madonna del Frassine, una voce un po’ metallica, ci dice di essere arrivati a destinazione, ma era evidente che eravamo ben lungi dall’esserlo. Chiediamo informazioni, poi le chiediamo di nuovo, perché nel frattempo avevo deciso di prendere una stradina che mi piaceva e ci viene indicato di tornare indietro di qualche chilometro.
Vi facciamo una torbida confessione: il nostro spirito avventuriero e curioso, spesso, ci spinge verso strade, stradine, viottoli sconosciuti, consapevoli di perderci e di allontanarci dalla meta che ci eravamo prefissati e a volte, sia all’unisono o individualmente, ci convinciamo che “magari è questa la strada che ci porta dove vogliamo arrivare”, ben sapendo o quanto presupponendo, che non sarà affatto così. E questa è una di quelle volte, perché se è vero che a Frassine ci ha portato la nostra sbadataggine e un navigatore gps poco affidabile, nel posto successivo ci siamo arrivati soltanto perché io (Gianni), mi sono convito di aver trovato la strada giusta, mentre lei (Patrizia), mi diceva che forse era meglio chiedere di nuovo a qualcuno, prima di avventurarsi su per una stradina in mezzo al bosco, sterrata, piena di buche e sassi sporgenti, che indicava una direzione evidentemente sbagliata.
In effetti, a dispetto di quello che dovevamo cercare (Serraiola Wine), mi ero convinto che l’Agriturismo Serraiola Alta potesse essere la direzione giusta e infatti…dopo un chilometro in salita, arriviamo nel parcheggio del suddetto agriturismo che chiaramente non era nemmeno nelle vicinanze del Pozzo della Serraiola che stavamo cercando.
In compenso, abbiamo scoperto un bellissimo posto, in un bosco secolare meraviglioso, tra silenzio, relax, piscina e Jacopo, il gentilissimo proprietario che ci ha dato le giuste indicazioni e l’opportunità di visitare la tenuta permettendoci di sognare di vivere una settimana di pace tra la natura. Ecco perché amiamo perderci, perché solo così è possibile scovare posti del genere
Torniamo indietro con le giuste informazioni, riprendiamo la strada che porta a Suvereto e dopo poche centinaia di metri vediamo il posto dove avremmo dovuto parcheggiare l’auto, un piccolo lembo di terra tra la strada e l’uliveta. Scesi di macchina ci incamminiamo un po’ provati dal caldo nonostante fossero soltanto le 10:00 di mattina, lungo una strada sterrata tra un’uliveta e campi incolti per una decina di minuti.

La prima bella sorpresa l’abbiamo trovata a metà del percorso, una meravigliosa distesa di erba medica: infinite sfumature di violetto dipingono una grande porzione di terreno circostante, un gradevole profumo di fiori e un incessante ronzio di api fanno da cornice ad un ambiente che ti mette in equilibrio con il mondo per qualche istante. Oppure decidi di moltiplicare il tempo dell’immersione a tuo piacimento come noi, fermarsi a fotografare ogni dettaglio e colore, piante e fiori spontanei (Carote Selvatiche, Caglio vero o Erba zolfina, Malva, Sorgo, Verbasco…), insetti (api, coleotteri, farfalle…) e l’immancabile Tino, che questi posti lo rendono particolarmente felice e godere, senza fretta, dei miracoli che la Natura ci regala, nonostante decidiamo, spesso, di non dedicargli la giusta importanza.

Finito il nostro shooting fotografico alla natura, riprendiamo il breve cammino fino a sentire il rumore del fiume che scorre, che si mischia, quasi indistintamente, al fruscio di fronde degli alberi che nascondono il Cornia e infatti, dopo poche decine di metri, ci troviamo davanti uno scorcio davvero notevole, oltre le nostre aspettative: un laghetto trasparente (il “Pozzo”) dove l’acqua del fiume si riversa tramite una piccola cascata di pietra, una spiaggetta dove qualcuno, nei giorni precedenti, aveva costruito una piccola capanna di canne, tutto circondato da un bosco verdissimo. Noi e il rumoroso silenzio della natura selvaggia. E invece no, dietro rovi e rami e foglie, si nascondeva un uomo intento a prendere il sole nella piccola spiaggia. E due famiglie, con bambini, sedute sulle pietre della cascatella.
Non eravamo soli ed erano soltanto le 10 e il posto sembrava un po’ piccolo per ospitare, senza calpestarsi, molte più persone. Ok, pensavamo e speravamo di goderci quel paradiso da soli, ma come potevamo, in una domenica di luglio con le spiagge stracariche di persone e urla e auto da parcheggiare, il distanziamento sociale con le mascherine di quelli che le mettono sotto il naso e quelli che se le tengono al collo, perché tanto non fa caldo, pensare che nessun altro cercasse la pace per po’, dal caos del mondo tutt’intorno a noi. Ed eravamo comunque felici di sapere di non esser da soli, a cercare un altro tipo di domenica.
Ma non siamo di quelli che si scoraggiano presto, Tino compreso, nonostante fosse circondato da acqua, che non ama particolarmente, è riuscito, a differenza nostra, a fare il primo guado non bagnandosi, quello che serve per arrivare alla spiaggia. (a dirla tutta, è presente, due metri più avanti, un’entrata all’area molto più accessibile, d’altronde a noi piace graffiarsi le gambe con i rovi!) Il posto è davvero molto bello, sembra incredibile poter godere di certi luoghi, a pochi chilometri dalla confusione, bisognerebbe essere molto più grati per tutto quello che ci è permesso avere gratis da Madre Natura.

Il fiume è percorribile a piedi, dove con delle consigliatissime scarpe da scoglio, si risale controcorrente, trovando punti molto interessanti, lontani dai tuffi nel pozzo e con davvero solo il rumore della natura circostante, ma il problema per noi, si chiama Tino, quindi ce lo siamo caricati sulle spalle come un sacco di patate, portato ad una sponda del fiume, dove, all’ombra di canne palustri e altra vegetazione, ci accampiamo.

Sedendoci sulla sponda del fiume, osservando quello che avevamo intorno, ci siamo sentiti molto fortunati ad esser lì: decine di piccoli e meno piccoli pesci, ti “mangiucchiano” le gambe, l’acqua ha una temperatura ideale, una leggerissima brezza stempera la forte calura, uccellini che cinguettano, bellissime libellule dalle ali nere (o blu scuro), ghiri, qualche ranocchia, bellissimi fiori ((Polanisia, Origano, orchidee selvatiche, “pannocchie” rosa di Salcerella) e tanta pace.

Abbiamo passato una giornata splendida, dobbiamo dire che, nonostante non eravamo proprio soli, non abbiamo udito schiamazzi o urla, ma solo persone di ogni età che non avrebbero fatto niente per rovinare quel luogo in ogni suo aspetto, forma e suono e anche Tino ne ha tratto molti benefici, visto che il ritorno lo ha fatto tutto da solo, con l’acqua fino alla gola! Tornati alla spiaggetta, affollata più o meno come previsto, abbiamo percorso un centinaio di metri seguendo il corso del fiume e abbiamo trovato altre zone dove, se in cerca di un po’ più di privacy, poter stendere un asciugamano e godersi un po’ di relax a contatto con la natura.
Le piante e i fiori nei dintorni del Pozzo di Serraiola
Questa non vuole essere una sezione di botanica, non ci sono spiegazioni scientifiche o suggerimenti su come estrarre l’elisir di lunga vita dalle erbe spontanee, ma solo curiosità che hanno colpito noi, tratte da conoscenze personali, ma soprattutto da Wikipedia!
Faq - Domande frequenti
Come si arriva al Pozzo di Serraiola?
Il nostro blog nasce con l’intento di dare indicazioni e suggerimenti su come arrivare o cosa fare, il nostro intento principe è quello di avvicinare le persone alla scoperta, alla curiosità, all’origine dei viaggi che per millenni hanno accompagnato gli esseri umani, che li hanno spinti a scoprire ogni angolo del nostro pianeta. Nell’era del “tutto e subito”, di Maps, Google e dei social, è difficile tenere nascosto un luogo, sappiamo bene che se non saremo noi a dare indicazioni, sarà comunque per voi molto semplice trovarle altrove, ma vi invitiamo di cuore, per l’amore che proviamo e il rispetto che è dovuto al meraviglioso mondo che ci ospita, a trattare ogni luogo che visitate come e meglio di casa vostra, di non sporcare e non stravolgere e disturbare con eccessi la natura e gli esseri che la vivono. Se anche uno solo di voi resterà colpito dal nostro appello, potremo dire di aver raggiunto il nostro scopo. Grazie.
Il pozzo di Serraiola è adatto per famiglie con bambini?
Certamente, il pozzo di Serraiola, a parte la pozza dove ricade l’acqua della cascata e dove è possibile fare anche tuffi, ha una profondità, soprattutto dopo periodi di siccità, quasi ovunque di sole qualche decine di centimetri.
C’è bisogno di attrezzatura particolare per arrivare al Pozzo di Serraiola?
Per arrivare al pozzo di Serraiola non sono necessarie attrezzature particolari, consigliamo le scarpe da scoglio per quando si arriva, così da avere la possibilità di percorrere a piedi un tratto di fiume senza farsi male ai piedi, visto che il letto è ricoperto principalmente di sassi.
È possibile fare il bagno al Pozzo di Serraiola sul fiume Cornia?
Possibile? È obbligatorio!!! L’acqua del fiume Cornia nel punto e nelle vicinanze del Pozzo di Serraiola è molto pulita, dalle cascate è anche possibile tuffarsi direttamente nel pozzo e ci sono altre zone, lungo il corso del fiume, dove l’acqua raggiunge una profondità tale da poter fare un bagno completo.
Ci sono stata pochi giorni fa e ho rimesso a posto la tenda 🤪✌🏼
Bravissima! Quella piccola capanna fatta di canne, sembra lì da sempre, lasciata da qualche avventuriero del passato, giusto tenerla in piedi!😊✨
Bellissimo, grazie!
Grazie a te del commento Elena! 😊
Vivo a Piombino e da sempre io e mio marito andiamo alla ricerca di posti tranquilli e selvaggi, questo posto mi mancava, grazie per le indicazioni e per le foto. Lo visiteremo di sicuro!!😉
Ciao Antonella, grazie a te del messaggio di apprezzamento. Se ti va di condividere con noi qualche vostra scoperta, scrivici a Info@postinascosti.it, ci farebbe molto piacere. Grazie ancora. Gianni & Patrizia
Bello davvero, nelle nostre zone ci sono tantissimi posti incontaminati dove poter trascorrere del tempo in totale relax, lontano dal rumore della quotidianità.
Interessante il racconto con tutti i particolari 👍🏻
Grazie Danilo, ci fa molto piacere che ti sia piaciuto il nostro racconto e che le nostre esperienze possano essere d’aiuto a chi cerca qualcosa di diverso dal solito.😉
Forse conoscete già il posto….è un po più lontano ma se vi piacciono questi posti non potete perdervi il Masso delle Fanciulle vicino a Pomarance (PI)
Ciao Fabio, grazie del messaggio. Conosciamo molto bene il Masso delle Fanciulle, diciamo che se ancora non abbiamo pubblicato niente a riguardo è perché non è propriamente non posto nascosto e l’ultima volta che ci siamo stati era molto affollato. Grazie ancora.
grazie delle indicazioni… sono di Piombino e ci andro’ sicuramente. ciao
Ciao Massimo, per noi è un piacere esserti stati utili. Se vorrai, condividi qui oppure su facebook la tua esperienza. Grazie.
Ehi ma che bel posto, a pochi km dalla mia città natia!e che sorpresa vedere una mia vecchia amica che non vedo da anni,la tua Patrizia!digli a stufetta ( questo era il suo soprannome datogli da noi) che la saluta il Cecco!complimenti per come scrivi,riesci ad appassionare e non è da tutti!
Stufetta ti saluta ed è molto felice e grata per averle fatto riaffiorare vecchi e piacevoli ricordi! Ti ringrazio per i complimenti, sono molto lusingato, scrivo per piacere quello che provo durante le nostre avventure e non ho mai pensato che qualcuno si potesse “appassionare” al mio modo di scrivere, quindi grazie infinite, hai reso la mia giornata ancor più bella.
P.s. Magari in altra sede non mi dispiacerebbe conoscere le origini del soprannome di Stufetta! 😀 😀 😀